ORIENTEERING

L' Orienteering (o corsa di orientamento) è una disciplina sportiva riconosciuta dal CONI, Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO), praticata a livello regionale, nazionale e internazionale. L'attività consiste nel raggiungere, secondo una successione prestabilita, un determinato numero di posti di controllo (indicati con delle lanterne e dei punzoni), scegliendo liberamente il tragitto da percorrere, utilizzando un'apposita carta topografica, una bussola e un semplice abbigliamento sportivo.

La sua peculiarità è proprio quella di  coniugare la conoscenza della natura alla pratica sportiva e rappresenta, quindi, "lo sport dei boschi" per eccellenza. Lo sviluppo di un'attività fisica  a contatto con l'ambiente naturale rappresenta una "palestra" di educazione ambientale e favorisce l’apprendimento di atteggiamenti responsabili soprattutto nei giovani, per la conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale.

La località di Marsia, facilmente accessibile dai nodi autostradali di Carsoli e  Tagliacozzo,  rappresenterebbe una zona ideale per l’Orienteering agonistico, per la natura del territorio, situato a  circa 1.500 metri di altezza, ricco di vallate e sentieri e coperto da una bellissima faggeta.

Sulla montagna di natura carsica, zone di fitto bosco si alternano  a zone di prato, dove è possibile  ammirare  anche numerosi  esemplari della flora montana. La zona urbanizzata, che è situata in una parte della Montagna Curio, concessa in uso civico a Roccacerro, è  modesta e si snoda lungo alcune strade principali che si insinuano nel bosco rispettando l'ambiente. La località  si estende per molti ettari e  attraverso i sentieri  si possono raggiungere altri comuni vicini, sia a piedi che con fuori strada, quali Cappadocia, Pereto, Vallepietra.

LE GARE DI ORIENTEERING NELLA FAGGETA DI MARSIA

Già dal 1996 l'Associazione MARSIAVERDE e la PRO LOCO di Roccacerro hanno introdotto  l'attività di Orienteering, organizzando ogni anno d'estate, sempre nel mese di agosto, una gara in collaborazione con il Gruppo Orientisti Marsica e il giudice di gara Enrico Maddalena.

Per la difficoltà di procedere a rilievi cartografici efficaci e precisi sulla più ampia superficie del bosco, la gara si svolge solo a livello amatoriale, nel perimetro della zona abitata all'interno della quale ci sono anche zone di bosco accessibili e sicure per una esplorazione anche per  principianti.

Alla gara di solito partecipano adulti e ragazzi insieme; spesso coppie di genitori con i bambini.

Durante la prossima estate, mercoledì 17 agosto 2011, si svolgerà la XVI edizione della gara.

L' appuntamento per i partecipanti  è alle ore 9.00 davanti a La Capannella , a Marsia.


Ed eccovi ora la bella testimonianza di ENRICO MADDALENA

Maestro della FISO - Federazione Italiana Sport Orientamento, che è il nostro giudice di gara da 16 anni.

Cos'è l'orienteering?

L'orienteering è una attività sportiva che si può praticare dai cinque ai novant'anni, in gruppo o da soli. La palestra è il bosco, i prati, ma anche la città (ogni anno si tiene una gara internazionale a Venezia).

Il soffitto di questa immensa palestra sono il cielo e le fronde degli alberi.

L'impegno non è solo muscolare in quanto alla vittoria concorre in misura notevole il cervello, attraverso la soluzione dei problemi di orientamento che continuamente si pongono durante la corsa. L'esperienza, la conoscenza delle tecniche e delle tattiche può essere più determinante della forza muscolare. Una frase che caratterizza questa attività è infatti: "L'orienteering è bello: si corre con le gambe ed il cervello".

Esistono diversi percorsi per diverse categorie. Ciascun percorso è commisurato all'età, al sesso, all'esperienza dei partecipanti.

Da percorsi facili sia da un punto di vista fisico che tecnico (adatti per i bambini e per chi inizia), si passa a quelli impegnativi sotto entrambi i punti di vista per gli atleti giovani e di consumata esperienza, a quelli impegnativi tecnicamente ma più "dolci" fisicamente per le persone esperte ma avanti negli anni.

L'attrezzatura è davvero poco costosa. Basta una tuta, una bussola ed un paio di scarpe con suola scolpita per far presa sul terreno.

Al via, viene consegnata la cartina di gara sulla quale è segnato il punto di partenza, l'arrivo e tutti i punti di controllo del percorso. Mentre nella corsa campestre quello che conta è la velocità e la distribuzione dello sforzo (visto che il percorso è segnato ed unico), nell'orienteering occorre scegliersi la strada. Quella più veloce e sicura ben raramente è quella rettilinea. Per andare da una lanterna all'altra (la lanterna è un prisma di tela bianco-arancio che materializza il punto di controllo sul terreno) sono possibili diversi percorsi e sta all'orientista individuare e scegliere quello che per lui (per le sue capacità fisiche e tecniche) è il migliore. Capita spesso che un concorrente meno dotato fisicamente e più anziano batta un collega più giovane ed allenato, se meno esperto. Entrano in gioco fibre muscolari e neuroni cerebrali.

Il bello di questo sport è che anche chi arriva ultimo al traguardo è soddisfatto se ha trovato tutti i punti vincendo così la sfida con se stesso e con il bosco.

Sotto il crepitio delle foglie schiacciate nella corsa, capita spesso di incontrare scoiattoli, lepri ed uccelli che prendono il volo quasi a voler seguire dall'alto il solitario corridore. L'emozionante visione della lanterna, la breve sosta per punzonare il cartellino-testimone (che all'arrivo testimonierà ai giudici la corretta sequenza e completezza dei punti visitati), uno sguardo alla mappa e via verso il punto di controllo successivo.

All'arrivo, sudati, stanchi e soddisfatti, dopo essersi ristorati con un the, un frutto o un biscotto offerti dall'organizzazione, dopo le ricorrenti visite allo "stenditoio" che, continuamente aggiornato, ci mostra la posizione in graduatoria, si discute con gli amici delle scelte fatte, delle difficoltà incontrate, degli errori e delle emozioni.

Vi aspetto nel bosco

Enrico Maddalena